Gentilezza è esistere, ora. Con amore, per amore, in amore.
(D. Lumera)
Essere gentili, con noi stessi e gli altri, ci fa stare sicuramente meglio.
Ce lo dice l’educazione, il buon senso, ce lo dicono da sempre le tradizioni spirituali e religiose millenarie. E ora, ce lo conferma persino anche la scienza.
Essere gentili fa bene. E ci fa bene.

Di gentilezza ce ne parlano ampiamente Immaculata De Vivo, epidemiologa della Harvard Medical School e tra i massimi esperti mondiali di genetica del cancro, e Daniel Lumera, autore di bestsellers di fama internazionale e riferimento importante nelle scienze del benessere e della qualità della vita, nella loro “Biologia della Gentilezza. Le sei scelte quotidiane per salute, benessere e longevità”.
“Biologia della Gentilezza” sintetizza il frutto di anni di conoscenze e di ricerche scientifiche e spirituali condotte da entrambi gli Autori, per offrirci una nuova via al benessere, attraverso la riscoperta di cinque valori fondamentali, il perdono, la gratitudine, la felicità, l’ottimismo e la gentilezza, e di alcuni strumenti pratici per allenarli, nella vita di tutti i giorni.
“La Biologia della Gentilezza” non è solo un libro, ma una vera e propria mappa esistenziale che dimostra come un cambiamento in termini di consapevolezza interiore finisca per influire positivamente sulla nostra salute, sul nostro benessere, nelle relazioni personali che intessiamo e nei processi sociali che interessano ciascuno di noi. E persino sul nostro DNA. Come una bussola, ci accompagna a smettere di sopravvivere, ed iniziare a vivere. E farlo davvero, pienamente presenti al semplice miracolo della nostra esistenza, al di là di qualsiasi giudizio, pregiudizio, concetto, idea, convinzione, credenza.
È dunque un libro rivoluzionario, che ci conduce attraverso il chiaro intento di creare un ponte di interconnessione armonica tra l’ambiente interno, costituito dai nostri pensieri, dalle nostre emozioni, dalle definizioni che ci diamo, dai ruoli che rivestiamo, e l’ambiente esterno. Rimettendo al centro semplicemente la Vita, nelle sue infinite manifestazioni ed accompagnandoci, pagina dopo pagina, a “provare meraviglia per essere espressione di un’unica Vita, di essere insieme”. È un libro rivoluzionario perché ci porta concretamente ad una rivoluzione interiore, a partire dall’intimità del nostro cuore, lasciando andare copioni prestabiliti, definizioni, ruoli cristallizzati per aprirci alle infinite possibilità dell’esistenza, con un nuovo senso di responsabilità, di empatia, di apertura. Perché la vera rivoluzione non può che partire da se stessi. Ma ha un impatto su tutti gli altri, persino sul mondo che abitiamo e l’universo che ci ospita. E allora i valori della gentilezza, del perdono, della gratitudine, dell’ottimismo e della felicità non si limitano ad una questione morale, etica, astratta. Ma divengono parte integrante della nostra stessa vita. E di noi stessi, di ogni nostra cellula. Del nostro stesso DNA.
È evidente che ci sono allora due notizie. Una sicuramente buona: “sono fatto così” non può più essere un alibi per nessuno. La scienza ci dice che perfino il DNA di cui siamo fatti è modificabile. Ed è modificabile dalle nostre scelte di vita. E qui arriva la seconda notizia, forse quella un po’ più difficile da digerire: ognuno di noi ha la possibilità di scegliere. E questa possibilità di scegliere rimanda alla responsabilità che ognuno di noi ha e che non può prescindere da ciò che ognuno di noi è, nel suo intimo sentire.
E allora, scegliere la gentilezza non è più solo una questione di buona educazione o di moralismo, né una moda del momento, ma è una scelta del cuore. Una scelta sentita, abitata, respirata, vissuta, resa pienamente manifesta nella nostra vita quotidiana. E lo stesso vale per l’ottimismo, la felicità, il perdono e la gratitudine.
Si tratta di lasciare entrare con dolcezza e fermezza questi valori nelle nostre vite, allenandoci ad essi attraverso la meditazione, una dieta alimentare e mentale sana ed equilibrata, attraverso la musica, l’attività fisica ed il nostro rapporto con la natura. E attraverso le nostre relazioni, in cui “riscoprirci come novità in un eterno divenire, rifiorire nell’entusiasmo di un nuovo flusso vitale che ci nutre profondamente e ri-conoscerci in quello stato d’amore non più legato ad un nome, a un dare o ricevere, a un fare, ma composto della stessa sostanza che siamo”.
Si tratta di lasciare entrare questi valori nei nostri cuori e nelle nostre vite, persino in ogni nostra cellula, dando loro il permesso di scombinarci. O anche solo trasformarci. Persino geneticamente. Portarli concretamente nella quotidianità della nostra vita, per riscoprire quella vicinanza, a partire da quella con noi stessi. E quell’interconnessione che ci lega indissolubilmente gli uni agli altri, al di là della distanza sociale.
Affinché ciascuno di noi possa divenire ed essere, intimamente, ciò che sta cercando.
Che si tratti di felicità, di gratitudine, di amore, di ottimismo, di gentilezza. Di amore.
E allora, se, in ogni gesto, in ogni azione, in ogni parola, in ogni nostra intenzione, ci mettiamo il cuore, corriamo davvero un rischio enorme.
Quello di essere gentili. E di esserlo sempre.
Anche senza motivo.
E forse ne vale proprio la pena.
Di allenarci alla gentilezza, intendo. E di contagiarci l’un l’altro di gentilezza.
Anzi, vale la gioia essere gentili.
E di questo ne sono sicura.
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Dall’uscita della “Biologia della Gentilezza” è nato un movimento gentile, contagioso e contagiante, a cui hanno aderito oltre 200.000 persone. Puoi trovare tutte le informazioni, anche rispetto all’organizzazione degli eventi legati alla “Biologia della Gentilezza” sul sito www.biologiadellagentilezza.it
La gentilezza è nel sole che illumina il giorno. E nella luna che rischiara la notte.
La gentilezza è nella maestosità delle montagne.
E nel fluire dell’acqua che scorre.
La gentilezza è nell’ombra di un albero. E nella brezza leggera che ti accarezza i capelli.
La gentilezza è nel prato che accoglie i tuoi passi.
La gentilezza è nelle mani che si cercano e si accarezzano dolcemente.
È nei gesti, è nelle parole, nelle azioni.La gentilezza è nelle tue intenzioni.
Che la gentilezza è un dono semplice, ma infinitamente prezioso. Come un mazzo di fiori di campo. E donato così, senza motivo. Né ragione.
Senza chiedere nulla in cambio. Senza pretese. Come un mazzo di fiori di campo. Donato dal cuore. Dal nostro cuore che si apre. E inizia a guidarci un po’.
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